lampada da tavolo perfetta per me

L’ho trovata: la lampada da tavolo perfetta per me!

Non posso che dirvelo! Io voglio condividere con tutti voi questo mio grande successo e questo mio desiderio di dirvi e comunicarvi dunque che cosa ne ho ottenuto. Ed ecco che io giusto giusto ieri ho comprato una nuova lampada da tavolo per il mio tavolo da lavoro e ho dovuto decidere tra tanti ma tanti modelli diversi e colori vari e differenti, ed è stato ben ma ben arduo, lo sapete? Però per mia fortuna ho trovato qualche buon aiuto e quale poi e pure qualche buon davvero consiglio su dove esistono e ci sono portali che si occupano di dare e confrontare prezzi e prodotti e valori e costi totali e anche di quelli della spedizione. E insomma, ci si può risparmiare davvero tanto.

Che poi io mi chiedo allora se e dove si possano trovare altri consigli se non proprio e appunto su questi siti che ci offrono anche tanti e molti colori e fantasie differenti ma anche e pure e insieme anche tante e varie promozioni del tipo del due per uno e del tre per uno o buoni sconto in grado di darci un risparmio di denaro a dir poco utile e interessante, dal che inoltre ci si offre una pienezza totale e del tutto rispettosa anche e pure di risultati in grado di convincere e guidare le nostre opzioni nel modo migliore possibile, e io dico a me e a voi e a tutti o anche e pure a chiunque di cercare.

Che poi da questi infatti si può ottenere un quadro anche e se possibile pure più completo della intera e totale considerazione di cui al mercato che è di nostra più grande interesse e competenza ma pure e piena di pieno valore che in fondo che si considera in fondo e poi la lampada led migliore da tavolo e di grande se non pure e anche grandissimo ruolo, il quale in pieno e totale ruolo ci offre un significato di gran valore e di grande ma grande utilità. E insomma, vi volete o no dedicare a questa ricerca con o anche e pure senza di me?

Quasi quasi, mi son detta, me la porto a casa

Da questo punto di vista però questo non vale dal punto di vista di un concerno in questo o in quel diverso e altro valore, da che io vi posso dire che questo non è sufficiente per una valutazione complessiva in sé e per sé.


Articolo segnalato
La mode en Paris

La mode en Paris: una regola o una indicazione?

Innanzitutto e per prima cosa, chiamatelo pure essere un poco ma giusto un poco campanilista, ma io preferisco alla grande la moda di Milano, altro che Parigi e roba francese. Però, insomma, non si può in fondo negare che anche i francesi abbiano un certo qual gusto raffinato per il vestire e per tutto ciò che riguarda, in modo più o meno indiretto, il vestire e l’abbigliamento. Detto questo, bisogna ed è necessario anche prendere in stretta considerazione tutto quanto ci sta intorno. E allora, vediamolo un po’ insieme!

Che poi bisogna anche vedere, pure in questi casi, quali siano i vostri gusti personali: in questo post qui, dal canto mio, io vi esporrò quello che è il mio parere, basato dunque sui miei gusti personali. Non so se voi li condividiate o meno questi miei gusti, però a me tocca comunque provare a scrivere dei post che interessino tutti, ma senza tradire i miei gusti personali. E dunque, proviamo insieme ad accingerci a una analisi spassionata di questa moda à la française, per capire a noi come ci pare.

E allora io colgo l’occasione per ripetervi che non mi trovo molto in accordo con chi stravede per tutto ciò che è di provenienza parigina solo perché è francese, e quindi i francesi hanno un certo gusto per la moda che noi non avremmo. Insomma, oramai avete ben capito che io non sono per nulla in accordo. Ciò che a mio parere bisogna invece avere ben fermo in testa, è che sia noi che voi in questo punto dobbiamo considerare tutto il mondo della moda, e non solo questo o quel capo specifico, perché altrimenti è un casino.

Le sfilate lì a Parigi

Giusto per farvi capire come è che si intende la moda a Parigi, vi ho messo in questo stesso post un video di una sfilata a Parigi, e oltretutto di un marchio molto ma molto importante eh, ossia Chanel. Qui potete vedere dunque il tipo di capi che sfilano sulle passerelle di Parigi, e anche e pure in tutto quanto voi possiate immaginare come portamento e come camminata della donna e della modella in questo caso. Dunque voi cosa pensate che si possa fare in questo senso per avvicinare “le folle” alle sfilate, se consideriamo che da questo punto di vista tutti quanti si allontanano in quanto si pensa che non siano buone?


Made in Italy o in China

Made in Italy o Made in China?

Uno dei più grossi problemi che sta affrontando il mercato della moda in itlia, rappresenta l’enorme concorrenza nella manifattura di capi di alta moda, quella definita ‘haute couture’ , da francese, suona sempre tutto più elegante. Il discorso che affronto in questo caso è diverso, sempre poi spesso mi è ormai capitato di ascoltare notizie su grossi nomi della moda italiana, che hanno deciso e preferiscono fare fare i loro vestiti dall’altra parte del mondo, in Cina o in India in particolare, per due motivi principali: basso costo di manodopera e basso costo nei materiali, che sono gli stessi utilizzati anche dalle fabbriche italiane, ma prezzo meno convenienti.

Per principio dovrebbe essere tutto il contrario, cioè, dovrebbe costare meno ciò che compri dalle tue parti, invece di quello che arriva dall’altra parte del mondo, considerando anche solo il trasporto, invece no, tutto il contrario altrimenti non si farebbe in questo modo. La cosa che mi fa davvero rabbrividire, il fatto del nostro Made in Italy, della nostra storica capacità di creare la moda, una forma d’arte, per essere indossata, arte che si indossa, i materiali, le forme, le fantasie, tutto dovrebbe rigorosamente seguite standard molto alti, e non puoi leggere il nome di stilisti italiani su capi Made in Cina.

A sua volta questa nazione ha moda, stilisti e non credo sui loro capi scrivono Made in Italy, ovviamente anche perché creano tutto loro. L’importanza di avere ottenuto un nome, nel mondo della moda e non solo, non dovrebbe essere sprecato per economizzare sulla manodopera, per le linee con prezzi accessibili a tutti. Probabilmente, bisognerebbe ridimensionare i prezzi dei capi, e alternativamente creare tutto in Italia, vicino casa, magari dietro casa.

La realtà della moda

Pochissimo tempo da ho conosciuto due stiliste new entry nel mondo della moda, sono due persone molto apprezzate ma che hanno pochissima esperienza gestionale e di pubblicizzazione del loro nuovo marchio. Quando le ho conosciute mi hanno subito parlato del loro Made in Italy, io, anche un po’ prevenuta dalle notizie e dal nuovo utilizzo del concetto Made in Italy, ho subito cominciato a far loro mille domande; ho poi scoperto che le loro ispirazioni vengono da tutto il mondo, ma tutta la manodopera in Italia, anzi loro anche per motivi di logistica hanno scelto la loro regione, hanno figli e mariti, quindi non si possono spostare quando vogliono.

La loro linea potrebbe piacere o no, quelli sono gusti del tutto soggettivi, ma la loro scelta dovrebbe solo e setter profondamente rispettata, soprattutto perché loro andranno incontro a spese di manodopera maggiore, anche se hanno scelto di stare a casa, tutto un paradosso, ma per la loro scelta gli auguro davvero di farsi conoscere in tutto il mondo, il marchio di chiama Tyche, e vendono costumi da bagno o body per danza o aerobica.