ricetrasmittenti al posto del telefono

Le ricetrasmittenti al posto del telefonino

Sono un uomo di 55 anni e da poco più di due anni lavoro nella polizia privata, per l’esattezza sono una guardia non armata, lavoro dalle 10 alle 12 ore al giorno in un enorme capannone abbandonato da molti anni, privo di acqua e di corrente, controllando che nessuno entri a rubare o a compiere atti vandalici. Non sono armato, e non mi hanno dotato di radio. Il capannone è una vecchia masseria in aperta campagna isolata a 360° per circa 3-4km dove persino il cellulare non prende. Qui attorno lavorano degli altri colleghi ma ad una distanza di circa 6-7km.

Trovandomi sempre da solo sul posto di lavoro soprattutto la notte, ho deciso, visto che il mio titolare non ha pensato di darmela in dotazione, di acquistare una ricetrasmittente che mi permettesse di parlare con i colleghi provvisti anche loro di radio;quest’ idea è stata favolosa perché mi permette di poter scambiare con loro qualche parola di tanto in tanto visto che il cellulare prende poco e chiaramente sarebbe costoso da usare per 11 ore al giorno e poi nel caso succeda qualcosa adesso ho la possibilità di contattare qualcuno in zona che possa raggiungermi velocemente.

Le ricetrasmittenti sono dei dispositivi elettronici che consentono di comunicare in modo semplice e veloce tramite le onde radio sono semplici da utilizzare e hanno costi pari a zero. Il loro limite riguarda solamente la distanza di trasmissione ma in commercio ne esistono alcune che coprono fino a 20km come quelle che abbiamo preso. L’uso delle ricetrasmittenti è un discorso complesso in Italia dal punto di vista burocratico e legislativo; infatti ci sono ricetrasmittenti ad uso esclusivo dei radioamatori in possesso di abilitazione conseguita dopo esame ministeriale.

Altre sono di libero uso se si rispettano alcune semplici regole come gli apparati omologati, l’antenna non sostituibile, la potenza non superiore a 500mw, il versamento annuo di una tassa e dichiarazione inizio attività, esiste poi la classe di libero uso dove non c’è bisogno di dichiarazione di inizio attività e non si paga nessuna tassa ma devono essere usati apparati omologati con potenze massime di 10mw e sempre antenne non sostituibili. Insomma, usare un apparato per radioamatori che necessita una abilitazione senza averla, vuol dire incorrere in sanzioni molto pesanti.

La ricetrasmittente per sentirmi meno solo

Le ricetrasmittenti sono in realtà molto diffuse dato che a differenza dei cellulari mettono in contatto più persone allo stesso tempo infatti alcune funzionano su canali multipli infatti vengono utilizzate dalle forze dell’ordine, dal 118, dai pompieri e dalle guardie forestali etc…

L’unico svantaggio che può esserci è che le comunicazioni radio sono “aperte” ovvero chiunque sintonizzandosi sullo stesso canale può mettersi all’ascolto ed inserirsi nella comunicazione ovvi con limitazioni alla privacy ma per l’uso che ne facciamo noi non corriamo rischio di essere “spiati”. La cosa positiva è che è possibile comunicare fra diversi apparecchi radio, sintonizzati sullo stesso canale e sub-canale, questo ci permette di parlare tutti insieme nella stessa conversazione, passando del tempo gradevole, parlando del più e del meno sentendoci un po’ meno soli durante le lunghe ore di lavoro.

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